I raggi di MacKaydi
Questa illusione ottica è stata creata nel 1957 dal neuroscienziato Donald MacKay del King’s College di Londra. Concentrando lo sguardo sul centro dell’immagine si ha la sensazione di un movimento nelle zone più esterne dello schema. Secondo uno studio condotto dal Barrow Neurological Institute dell’Arizona, l'illusione del movimento è creata da micromovimenti oculari chiamati microsaccadi che hanno luogo durante l’osservazione dell’immagine: l’occhio umano ne compie fino a 500 al secondo.
Il
mistero di Enigma
Questa illustrazione
è stata creata nel 1981 dall’artista Isia Leviant: osservandola si ha
l’illusione che migliaia di minuscole particelle, appena visibili, si muovano
sui cerchi concentrici. Secondo i compiuti dall'occhio durante l'osservazione,
generano piccoli spostamenti geometrici nelle porzioni periferiche
dell’immagine: le differenze di colore e di contrasto provocate da queste micro
distorsioni produrrebbero l’effetto movimento, un po’ come accade nelle luci di
Natale, che si accendono e si spengono dando l’illusione di uno spostamento
(immagine © Jorge Otero-Millan ).
Giramento di spirali
Attenzione a non rimanere ipnotizzati da questa immagine: è una versione "potenziata" di Enigma (vedi foto precedente) realizzata da Akiyoshi Kitaoka, visioscienziato (come egli stesso si definisce) della Ritsumeikan University di Kyoto (Giappone). Secondo Bevil Conway dell’Harward medical School, le coppie di stimoli provenienti dai diversi contrasti di colore ingannano la corteccia cerebrale inviandole segnali simili a quelli prodotti dal movimento. Questo spiegherebbe quindi l’effetto prodotto da queste particolari immagini (immagine © Akiyoshi Kitaoka)..
Tu mi
fai girar...
L’effetto movimento si
amplifica se si prova a muovere la testa avanti e indietro mentre si osserva
l’immagine. Questi effetti scompaiono se l’immagine viene guardata attraverso
la pupilla artificiale, uno strumento che impedisce gli accomodamenti
dell’occhio: questo dimostrerebbe che i micromovimenti generati dall’op art
sono frutto proprio di questo fenomeno. E per scoprire tutti i segreti delle
illusioni ottiche non perdere lo speciale "Viaggio nelle illusioni
ottiche".(© immagine Nick Wade).
L'arte
del movimento
Bridget Riley è una delle
principali esponenti dell’op-art, abilissima nello sfruttare artisticamente i
micromovimenti dell’occhio. Secondo Susana Martinez-Conde, ricercatrice presso
il Barrow Neurological Institue, l’illusione potrebbe essere spiegata anche dal
fenomeno di accomodamento dell’occhio, cioè la capacità di mettere a fuoco un
oggetto osservato. Le variazioni di accomodamento potrebbero essere una
concausa dell’effetto di movimento generato da queste immagini. (immagine ©
Bridget Riley)
Illusione?
Sì, no, forse
Ci sono alcune illusioni
ottiche che però non scompaiono nemmeno osservando l’immagine attraverso la
pupilla artificiale: una di queste è l’illusione di Pinna, il cui effetto
movimento si può osservare avvicinando e allontanando la testa dallo schermo.
Quando compiamo questo gesto, che sposta fisicamente l’immagine sulla nostra
retina, interviene il cervello che analizza lo spostamento e ce lo fa percepire
come nostro e non dell’oggetto. Questo sistema di compensazione interviene
sull’immagine nel suo complesso e non sui singoli elementi che la compongono:
l’illusione sarebbe allora una sorta di "residuo" di questi movimenti
(in pratica una scia) che il cervello non riesce a cancellare e che sono così
visibili grazie alla differenza di orientamento tra gli elementi grafici
interni ed esterni allo schema.
Quadriamo
il cerchio
Provate a muovere la testa
avanti e indietro mentre osservate questa illusione creata dall’artista Hajime
Ouchi: il cerchio e il suo sfondo sembrano spostarsi indipendentemente l’uno
dall’altro. Cerchi un modo semplice e divertente per creare illusioni ottiche
fai-da-te?
Neurone
contro neurone
In questa illusione
sviluppata da Simone Gori dell’Università di Trieste e formata da elementi
molto semplici (solo linee), si
"vedono" due rotazioni in senso opposto nello stesso momento.
L'effetto sembra nascere dal conflitto percettivo che si viene a creare tra due
diversi tipi di neuroni presenti nella corteccia visuale primaria: la
sensazione di movimento è in pratica la
“media ponderata” della visione dell’immagine proposta dalle due diverse
tipologie di cellule. Altri scienziati danno invece spiegazioni diverse.
Rotoserpentone
L’op-art sfrutta
accostamenti di forme e colori per ingannare occhio e cervello e dare vita a
immagini davvero spettacolari e ipnotiche. Per realizzare opere di questo tipo
occorre conoscere con precisione la fisiologia dell’occhio e i meccanismi
cerebrali che regolano la visione: molti artisti che ci cimentano in questo
campo sono ricercatori e neuroscienziati, come lo stesso Akiyoshi Kitaoka,
autore di questa straordinaria illusione e professore presso il dipartimento di
psicologia della Ritsumeikan University di Kyoto. Ma anche la Natura crea le
sue illusioni ottiche... per scoprirne una vecchia di oltre 2000 anni.
La
guerra dei cervelli
Secondo John Pettigrew,
neuroscienziato dell’Università del Queensland a Brisbane, in Australia, le
illusioni ottiche sono frutto di una lotta tra i due emisferi del cervello. Per
verificare questo fenomeno ha sottoposto i singoli emisferi di diversi
volontari ai trattamenti più disparati: acqua gelida in un orecchio, campi
magnetici, barzellette che li hanno fatti ridere a crepapelle. E ha scoperto
che quando una parte del cervello è bloccata, l'altra riesce a imporre la sua
immagine, anche se quello che vedono gli occhi è del tutto differente. La
conclusione è quindi che... vediamo con il cervello.
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