domenica 28 ottobre 2012

Catania scippato.!!!!!!!!!!!!!!!



Catania scippato, arbitro e guardalinee spingono la Juve: Nicchi e Braschi, questa è un'indecenza.





Uno scippo come quello che ha subito oggi il Catania in casa sua, entra di diritto nella galleria degli orrori arbitrali di tutti i tempi. Gol regolare di Bergessio annullato; gol di Vidal viziato da fuorigioco di Bendtner; sette giocatori di Maran ammoniti, Marchese espulso (ma il primo cartellino giallo l'aveva rimediato per le sacrosante proteste contro l'annullamento della rete di Bergessio). Può bastare?

 

Lo scandalo diventa ancora più intollerabile dopo ciò che ha affermato Pulvirenti:  "Maggiani aveva convalidato il gol di Bergessio;  Gervasoni ha fatto marcia indietro dopo le proteste della panchina della Juve".

Cara Juve andando avanti così rimarrete sicuramente imbattuti per tutto il Campionato.!!!!!

sabato 27 ottobre 2012

Apple concede il bis: iPad mini e iPad 4



Una vagonata di novità targate Apple!





La prima notizia è che Tim Cook e compagni hanno finalmente imparato l’arte della sintesi da Steve Jobs: il keynote di questa sera è durato meno del previsto. Apple, scherzi a parte, non ha deluso le aspettative e presenta l’atteso iPad mini, l’inatteso iPad di quarta generazione, insieme al MacBook Pro 13 pollici con Retina display, ai nuovi sottilissimi iMac e alla nuova versione di iBooks.

iPad mini super star - Partiamo dal principale protagonista della serata: l’iPad mini. Nome confermato, quindi, e caratteristiche degne di nota. L’iPad mini, infatti, è dotato di uno schermo da 7,9 pollici con risoluzione di 1.024 x 768 (la stessa del primo iPad e iPad 2). Un display “generoso”, insomma, ma in un design tutto vetro e alluminio che lo rende più leggero (310 grammi) e sottile (appena 7,2 mm) rispetto al Nexus 7 di Google. L’iPad mini sfodera, inoltre, il processore Apple A5, la videocamera FaceTime HD, la fotocamera iSight da 5 Megapixel e la connessione WiFi 802.11n dual-band, il tutto garantendo un’autonomia di 10 ore. C’è naturalmente il nuovo connettore Lightning come l’iPhone 5.

E il prezzo è… - Dipende dalle versioni. Gli iPad mini solo WiFi saranno in vendita al prezzo di 329 € (16GB), 429 € (32GB) e 529 € (64GB). Se ci aggiungi anche la connessione cellular, il prezzo sale a 459 € (16GB), 559 € (32GB) e 659 € (64GB).


 

Nuovo iPad 4 a sorpresa - Alzi la mano chi si aspettava davvero un iPad di quarta generazione! Era nell’aria, ma nessuno ci credeva… almeno non la sottoscritta. Stesso schermo Retina da 9,7 pollici, ma con a bordo il nuovo processore A6X - con prestazioni due volte superiori al chip A5X - senza però penalizzare l’autonomia che resta sulle 10 ore. C’è la videocamera FaceTime HD, la videocamera iSight da 5 MPixel, connettore Lightning, il Wi-Fi super veloce e il supporto LTE per altri operatori (ma a noi non interessa ancora). Quanto costa? I prezzi dei modelli solo WiFi sono rispettivamente di 499 € (16GB), 599 € (32GB) e 699 € (64GB), mentre la versione Wi-Fi + Cellular costa 629 € (16GB), 729 € (32GB) e 829 € (64GB).

Italia torna VIP - La bella notizia è che il nostro paese torna finalmente in “serie A” perché, sia l’iPad mini che l’iPad di quarta generazione, saranno in preordine - da noi come negli States - dal 26 ottobre, e in vendita dal 2 novembre. L’iPad mini WiFi+ Cellular, avverte Apple, sarà disponibile un paio di settimane dopo il modello solo wireless.



 

Grande Retina Display - Ma le novità non finiscono qui. Il keynote è stato allietato anche dall’annuncio del MacBook Pro 13 pollici con display Retina: risoluzione di 2.560 x 1.600 (oltre 4 milioni di pixel per una spettacolare densità di 227 punti per pollice). Il nuovo notebook di Apple, più sottile (solo 1,9 cm) e leggero del suo predecessore (1,62 kg), monta processori Intel Core i5 a 2,5GHz - con la possibilità di scegliere anche i più veloci Core i7 a 2,9GHz  - grafica Intel HD Graphics 4000, 8GB di memoria e fino a 768GB di storage flash. Non mancano due porte Thunderbolt e le due USB 3.0, una videocamera FaceTime HD, due microfoni, altoparlanti migliorati, Wi-Fi 802.11n e Bluetooth 4.0. La batteria promette un’autonomia fino a 7 ore in modalità wireless e 30 giorni in standby. I prezzi? A partire da 1.779 € per il modello con 128GB di storage flash e da 2.079 € per quello con SSD da 256GB.





iMac sottiletta - E per chiudere ci sono anche loro, gli all-in-one da 21,5 e 27 pollici, con un bordo che misura appena 5 mm di spessore e complessivamente meno ingombranti del 40% rispetto ai predecessori (che già non erano dei “ciccioni”). Sottilissimi, ma potenti, perché all’interno batte un processore quad-core Intel Core i5 a cui vanno a dare manforte i più recenti processori grafici NVIDIA GeForce, 8GB di memoria e un disco rigido da 1TB di serie. Chi desidera può aumentare le performance scegliendo fino a un massimo di 32GB di memoria e un disco rigido da 3TB (oppure 768GB di memoria flash). A te interessano, però, i prezzi: eccoli. Gli iMac 21,5" saranno in vendita a partire da 1.379 euro, mentre per i modelli con schermo da 27 pollici non spenderai meno di 1.899 euro. Entrambi disponibili da novembre e ci sono anche nuove versioni di Mac mini.

Ci siamo anche noi! - Quasi mi dimenticavo di loro. Apple ha annunciato anche una nuova versione di iBooks e iBooks Author. Tra le novità il supporto alle immagini 3D, i video embedded e le gesture multitouch.

Furto d'identità su Facebook? Evitalo così!



Alcuni consigli pratici per non finire nelle mani dei social hacker.





Uno dei peggiori incubi di chiunque frequenti Facebook è venir derubato del proprio account e di tutti i dati personali. Ecco qualche consiglio per evitare di farti rubare il profilo e qualche "dritta" per rendere più sicuro il tuo accesso a Facebook

"Per evitare il furto, bisogna prima di tutto navigare con molta accortezza".

L’incubo - Una delle maggiori preoccupazioni per le centinaia di milioni di iscritti a Facebook è quello di scoprire che qualcuno ha entrato nel proprio account. Provi ad accedere al tuo profilo e ti accorgi che, nonostante tutti gli sforzi, non ci riesci: TERRORE. È come se ti venisse scippato un pezzo di vita. Negli ultimi anni, fortunatamente, il team di ricerca e sviluppo di Facebook ha rafforzato il livello di sicurezza degli account e messo in campo degli ottimi strumenti per evitare che qualche malintenzionato possa impossessarsi del tuo profilo. Ma non sempre risultano efficaci. Per evitare che il tuo account possa finire nelle mani sbagliate, la prima cosa da fare è navigare con accortezza ed evitare di “avventurarsi” in luoghi - virtuali - poco sicuri. Ecco qualche consiglio che potresti subito mettere in pratica.



Consigli della nonna - La maggior parte dei trucchi sono semplici misure di buon senso, delle accortezze da utilizzare per non facilitare troppo il compito del curiosone di turno. I soliti “consigli della nonna”, insomma. Non accettare, innanzitutto, richieste di amicizia di persone che non conosci e/o sospette. Ti sconsiglio, poi, di aprire link di dubbia provenienza anche se sono condivisi da amici. Se dovessi incorrere in una truffa, segnalala così che possa essere bloccata il prima possibile. Non autorizzare mai e poi mai applicazioni di cui non sei assolutamente certo: moltissimi account e informazioni personali vengono rubate proprio in questo modo.



Impostazioni “avanzate” - Alcune misure recentemente adottate da Facebook possono rivelarsi molto utili alla prova dei fatti. La prima mossa da fare per rendere effettivamente più sicuro il tuo account è quella di attivare la navigazione protetta: la pagina di login verrà caricata con il protocollo di sicurezza https e l’invio dei dati avverrà in forma criptata. Di certo non sei in una botte di ferro, però più sicuro rispetto al normale sistema di login. Per attivarla, basta accedere  alle impostazioni di sicurezza del tuo profilo e abilitare la prima voce della lista.



Altolà... fatti riconoscere! - Il secondo passo per rendere ancora più sicuro il tuo account è quello di attivare le notifiche di accesso. In questo modo, quando ti colleghi al social da un computer o altro dispositivo “sconosciuto”, dovrai identificarlo con una sorta di username. Ogni volta che aggiungerai un nuovo dispositivo alla lista dei dispositivi identificati, ti verrà inviata una mail all’indirizzo di posta elettronica collegato al tuo account di Facebook. Stessa mail che verrà inviata nel caso in cui dovessi effettuare l’accesso senza identificare il dispositivo utilizzato. È un modo, insomma, per tenere sott’occhio da quale dispositivo sono stati effettuati gli ultimi accessi al tuo account Facebook. Attivi la funzione sempre dalle impostazioni di sicurezza, ma questa volta scegliendo la seconda voce della lista.



Codice di sicurezza - La terza mossa per mettere alla porta potenziali ospiti indesiderati è l’attivazione dell’approvazione degli accessi. Questa operazione è complementare alle notifiche di accesso e richiede un ulteriore passaggio prima di poter accedere da computer “sconosciuto”. Dovrai, infatti, inserire un codice alfanumerico che verrà inviato al numero di cellulare che avrai autorizzato in precedenza. La procedura di attivazione, in questo caso, è leggermente più complicata. Ti verrà chiesto, prima di tutto, di inserire un numero di cellulare su cui ricevere i codici e, successivamente, di inserire un primo codice di sicurezza proprio per confermare il numero di telefono specificato. Una volta terminata questa procedura, gli accessi da dispositivi non riconosciuti potranno avvenire solo se hai con te il tuo cellulare.



Password temporanea - Un’interessante  funzione di sicurezza è l'OTP. Il servizio One Time Password si rivela utile per chi deve collegarsi a Facebook da computer pubblici - per esempio quelli dell’università, di qualche albergo o internet point - e ti invia una password temporanea - valida per un unico accesso - al numero di cellulare autorizzato in precedenza. Basta inviare un semplice sms con scritto OTP a uno dei gestori telefonici che supportano il servizio - qui trovi il numero di telefono da utilizzare per uno dei tre operatori italiani - e nel giro di pochi secondi riceverai la password da utilizzare. Utilissima per evitare di digitare la propria password in computer che ritieni completamente insicuri.

martedì 23 ottobre 2012

Grandissima Juve.!!!!!!!!!!




Grandissima prestazione della Juve che costringe al pareggio il Barcellona sul proprio terreno.
Ah no,scusate non era il Barcellona ma il Nordsjaelland.!!!!!!!
Ahahahahahahah.!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Apple iPad mini



Oggi scopriremo cosa tirerà fuori Apple dal suo cilindro magico.
 
 



Tutti pronti per la presentazione dell’iPad mini fissata oggi 23 ottobre al Town Hall Auditorium del campus di Cupertino? Ancora un giorno e sapremo cos’ha in serbo per noi Apple. I rumors - veri o presunti - si rincorrono, però, ormai da mesi. Che ne dici se facciamo il punto sulla situazione per scoprire l’identikit più probabile del fratellino minore dell’iPad “senior”? Eccoti servito!

Tablet perfetto? - È da tempo che si parla di questo fantomatico mini iPad che dovrebbe entrare in diretta competizione in una nicchia di mercato presidiata, finora, da Samsung, Google e Amazon. È vero che l’iPad resta l’iPad, ossia il tablet più venduto e desiderato sul pianeta Terra, ma molti ancora “tentennano” sull’acquisto perché uno schermo da quasi 10 pollici - magnifico quando vuoi - è comunque ingombrante da portare a zonzo. Sebbene Steve Jobs fosse convinto che l’iPad incarnasse le caratteristiche del tablet “perfetto”, Apple deve aver fatto qualche “conto” e deciso che forse una tavoletta con un display più piccolo non fosse - dopo tutto - una cattiva idea.

Mini ma non troppo - È difficile risalire alle prime indiscrezioni sull’iPad mini: ne sono passati di rumors sotto i ponti del Web. E su una cosa si sono assestati: la dimensione dello schermo. Molto danno ormai per scontato un display da 7,85 pollici - 2 inch più piccolo del fratello maggiore (9,7”) - ma comunque leggermente più ampio della maggior parte dei tablet di questa categoria che ruota intorno ai 7 pollici netti. I bene informati ritengono, inoltre, che la risoluzione sarà di 1.024 x 768 nel formato 4:3, quindi in linea con il primo iPad e iPad 2, e non con il più recente iPad con Retina Display.

iPad mini o iPad Air? - Noi continuiamo a chiamarlo iPad mini, ma sarà davvero questo il suo nome? C’è chi sostiene che Apple lo chiamerà invece “iPad Air” spiegando che l’aggettivo “mini” potrebbe essere visto - agli occhi di Apple (e dei suoi aficionados) - un po’ troppo riduttivo per il suo futuro gioiellino di Cupertino. Chi ha toccato con mano i prototipi del nuovo iPad - veri o presunti - riferisce che sul retro ci fosse solo la scritta iPad. Non ci resta che aspettare stasera per scoprire la verità.


Più sottile o più spesso? - Altra indiscrezione che va per la maggiore riguarda il design: più sottile rispetto al normale iPad. Insomma, un iPhone 5 un po’ più largo. Sembra, però, che il bordo sia più spesso, o meglio, più spazioso, nella parte superiore e inferiore per offrire un maggiore raggio d’azione al pulsante Home e alla fotocamera. Almeno questo è quanto sostiene il blogger John Gruber di Daring Fireball.

A5 sì, 3G forse… - Design a parte, cosa nasconderà sotto al cofano il nuovo iPad Mini… o iPad Air? I bookmaker del web scommettono sul processore Apple A5 supportato da 512 MB di memoria RAM. È possibile. Meno certa, invece, la presenza della connessione 3G, anche se il sito ucraino ukrainianiphone.com sostiene di aver visto un’antenna 3G su un prototipo. Staremo a vedere.

Siri ci sarai? No comment! - È fuori discussione, invece, la presenza del nuovo connettore Lightning che ha fatto recentemente il suo ingresso sull’iPhone 5 mandando in pensione il tradizionale 30-pin. Dibattito in corso, invece, su Siri. Molti sperano che l’assistente vocale Apple faccia parte della dotazione software del nuovo iPad mini, ma nessuno ci crede davvero. Cupertino, magari, sorprenderà tutti con effetti vocali imprevisti.

Apple fiduciosa - Quello che è certo è che Apple punta molto sull’iPad mini. Voci che rimbalzano da una parte all’altra del web, confermate dalle stime di vendita degli analisti, parlano di un ordine di oltre 10 milioni di esemplari da “piazzare” nell’ultimo trimestre dell’anno, quello fruttuoso delle festività natalizie. Un quantitativo enorme: il doppio rispetto agli Amazon Kindle Fire in produzione. L’iPad mini, sempre secondo i rumors, sarà in prevendita (probabilmente negli States e qualche altro paese più VIP dell’Italia) dal prossimo venerdì 26 ottobre con spedizioni a partire da venerdì 2 novembre. E sembra che l’arrivo del “mini” manderà in pensione l’iPad 2.

One more thing? - Mi permetto di usare un’espressione cara a Steve Jobs scomparsa con lui. Però, alcuni rumors promettono qualche altra sorpresa da parte di Apple. È possibile che il lancio dell’iPad mini sarà accompagnato anche dall’annuncio di una nuova famiglia di iMac - perché no… - e da un nuovo iPad da 9.7 pollici con prestazioni hardware ancora più “spinte” del tablet attualmente in vendita. Su quest’ultima indiscrezione, sinceramente, non scommetterei molto. E magari perderei…

lunedì 22 ottobre 2012

Microsoft svela Surface. Scopri tutti i dettagli!



Al via la prevendite in otto paesi (non ancora in Italia).




Microsoft, a poco più di una settimana dal 26 ottobre - ossia dal lancio di Windows 8 - ha deciso di svelare gli ultimi dettagli sul tablet Surface: ecco le caratteristiche tecniche e i prezzi. E sono già state aperte le prevendite in 8 paesi.

Ispirato alla Moleskine - Microsoft, questa volta, ha voluto spiegare tutto - ma proprio tutto - sul suo primo tablet, a partire dalle origini. L’idea di creare quello che è poi diventato il Surface è nata circa tre anni fa, poco dopo il lancio di Windows 7, quando a Redmond si cominciò a pensare a un dispositivo che fosse la naturale estensione della successiva versione del noto sistema operativo. E l’ispirazione definitiva è arrivata da un’agenda Moleskine, ovvero quanto di più anti-tecnologico venga ancora utilizzato dai professionisti di mezzo mondo.

Come un libro, anzi meglio - L’idea di trasmettere le stesse sensazioni di un libro ha, poi, guidato l’intero sviluppo del Surface. È per questo motivo che è stata progettata una cover che si aggancia magneticamente solo alla scocca del tablet, ma che si apre e si chiude in modo naturale, senza dover esercitare alcuna forza. I materiali con cui è realizzato, quindi non devono in alcun modo deteriorarsi, ma trasmettere un piacevole senso di sicurezza e solidità: ecco perché Microsoft ha investito così tanto nella speciale tecnica di deposizione del magnesio tramite vapore per il suo case esterno.

Uno schermo diverso - Perfino la scelta insolita di un display da 10,6 pollici non è stata casuale. Il progetto iniziale prevedeva, infatti, di utilizzarne un diaplay da 10,1 pollici, come quasi tutti i diretti concorrenti, ma la tastiera intagliata nella cover non sarebbe risultata maneggevole e il multitasking non avrebbe comunque offerto un’esperienza convincente. Un incremento di mezzo pollice della sua diagonale ha rappresentato, così, il giusto compromesso tra portabilità e produttività.

Non basta una grande risoluzione - Ha suscitato, invece, qualche perplessità la risoluzione del pannello LCD utilizzato, che non va oltre una risoluzione di 1.366 x 768 pixel: quasi la metà di quanto possa offrire il nuovo iPad di Apple, ma - come ha prontamente precisato Microsoft - non basta la sola definizione a fare grande un display. Nel caso del Surface, è stata adottata una copertura in vetro antiriflesso di tipo Gorilla Glass 2, fissata otticamente ai cristalli liquidi, che garantisce una leggibilità pressoché perfetta anche in caso di forti luci incidenti.

Hardware di alto livello - Un’altra killer feature del Surface è la presenza - per la prima volta in un tablet - di una porta USB tradizionale e senza adattatori, compatibile con i dispositivi più utilizzati, dalle pen drive alle stampanti. A completare il quadro di una dotazione hardware di grande spessore, contribuiscono la doppia antenna WiFi integrata e la doppia fotocamera HD, oltre alla CPU Nvidia Tegra 3, ai 2 GB di memoria RAM e all’uscita video in alta definizione: tutte caratteristiche che elevano il Surface ben al di sopra della media dei comuni tablet e netbook.

Ecco il listino prezzi - A questo punto, immaginiamo che il pensiero di acquistare un tablet Surface ti sia quantomeno balenato per la testa: ti informiamo, quindi, che il listino prezzi partirà dai 479 euro della versione da 32 GB senza Touch Cover - 100 euro in più per il modello con il rivestimento - ai 679 di quella da 64 GB con Touch Cover. Quest’ultimo accessorio verrà venduto anche separatamente a 119 euro, mentre bisognerà sborsarne altri 10 per la Type Cover - la custodia con tastiera fisica, non multitouch - che sarà prodotta nella sola colorazione nera.

Più Office per tutti - Oltre a Windows 8, in tutti i Surface verrà preinstallata la versione completa di Office 2013 RT e questo è sicuramente un bel modo per accattivarsi le simpatie del pubblico “business”. D’altra parte Microsoft, nonostante le smentite di rito di Ballmer e soci, sembra intenzionata a prendere sul serio questa nuova esperienza e, secondo il solito Wall Street Journal, entro la fine dell'anno potrebbe vendere tra i 3 e i 5 milioni di tablet: più o meno la stessa cifra stimata sia per il Nexus 7 di Google, che per il Kindle Fire 2 di Amazon.

In Italia ci vuole molta pazienza - Sei ancora interessato all’acquisto? La prevendita è già stata aperta in ben 8 diverse nazioni - Stati Uniti, Canada, Australia, Cina, Hong Kong, Germania, Francia e Regno Unito - e le prime consegne avverranno in concomitanza con il “day one”, fissato per il prossimo 26 ottobre. In Italia - come già accaduto per l’iPhone 5 - dovremo, invece, attendere almeno il mese successivo e incrociare le dita, perché i prezzi potrebbero essere ritoccati verso l’alto.

Ecco il video promozionale di Microsoft Surface

iPhone 5 e Galaxy S3 contro HTML5



Lotta all'ultimo tag tra i due smartphone del momento.




Se l’HTML5 è il futuro del web, quale smartphone tra il Samsung Galaxy S3 e l’Apple iPhone 5 è più attrezzato per il futuro? Il sito statunitense phonearena.com ha voluto mettere sotto stress i due device e alla prova dei fatti…

Stomaci possenti - Sul mercato non c’è nulla - o quasi - meglio di loro. I loro in questione sono l'iPhone 5 e il Galaxy S3, e il mercato è quello danarosissimo degli smartphone di fascia altissima. Due smartphone che, grazie ai loro processori di ultimissima generazione - l’Exynos 4 Quad Core per il Galaxy S3 e l’Apple A5 per l’iPhone 5 - garantiscono prestazioni da urlo, in qualche caso paragonabili anche alle performance dei computer casalinghi. Ma come si comportano questi due campioni quando si trovano di fronte a siti Internet realizzati in HTML5? Alla fin fine, sono device realizzati anche, e soprattutto, per la navigazione in Internet. E, dato che molti vedono in questo linguaggio di programmazione il futuro del web, è meglio verificarne le capacità “digestive”.

Il test -  Il sito web statunitense PhoneArena.com ha testato il Galaxy S3 e l’iPhone 5 con cinque siti web scelti a caso per valutare quale dei due sfidanti si destreggiava meglio nell’elaborare i dati provenienti da questi siti piuttosto pesantini. I siti web presi in analisi - clickedbycarol.com, webforfreaks.com/2011/, seamco.be/home,  digitalhands.net e walo.co.uk - sono piuttosto variegati e presentavano parecchie insidie per i due dispositivi. Entrambi gli smartphone hanno affrontato i test tramite i browser “stock”, ovvero quelli forniti dal produttore del sistema operativo.

Tre a due - I due smartphone, com'era facile immaginare, se le sono date di santa ragione e l’equilibrio ha regnato sovrano nel corso del “death-match”. Sul primo sito web testato - il portfolio fotografico clickedbycarol.com - il Galaxy S3 ha mostrato doti da maratoneta, riuscendo a “resistere” più a lungo rispetto all’iPhone 5 agli sforzi richiesti dal rendering della sequenza di immagini della galleria. Nei due siti successivi - webforfreaks.com/2011/ e seamco.be/home -, invece, l’iPhone ha mostrato di sapersi “destreggiare meglio” quando ci sono di mezzo animazioni ed oggetti virtuali in movimento. Ma i muscoli appena messi in mostra dall’iPhone sono serviti a poco per gli ultimi due siti testati. Anzi, lo smartphone Apple ha rimediato una figura barbina, non riuscendo a far girare in maniera adeguata nessuno dei due siti web. Insomma, alla fine il Galaxy S3 è riuscito a portare a casa una sudatissima vittoria per 3-2.

Il verdetto - Prima di tutto c’è da dire che nessuno dei due smartphone digerisce alla perfezione HTML5. Parte della colpa, probabilmente, sarà da attribuire ai browser in dotazione standard dei due dispositivi, ma da colossi come Apple e Google ci si aspetta sempre il meglio. In questo particolare test, invece, né l’iPhone 5 né tantomeno il Galaxy S3 hanno eccelso in prestazioni. Comunque, per quanto questa prova non sia di certo definitivo, il campione di Samsung ha dimostrato di essere più versatile, sapendosi adattare meglio alle diverse tipologie di siti web che è possibile realizzare in HTML5. L’iPhone, invece, ha riportato una sconfitta, mostrando gravi pecche progettuali a livello di browser. La sfida, per quanto visto nella videoprova, se l’aggiudica il Samsung Galaxy S3, ma più per demeriti dell’avversario che per meriti propri.


iphone 5 e galaxy s3 alla prova dell'html5

Recoba in gol: magia dalla bandierina.!



Il magico sinistro del 'Chino' Alvaro Recoba colpisce ancora. Nel derby di Montevideo tra Nacional e Liverpool (poi finita 3-1) l'attaccante uruguaiano, 36 anni ex Inter, ha segnato il gol del vantaggio direttamente dalla bandierina del calcio d'angolo con una parabola a rientrare che si è insaccata sotto all'incrocio del secondo palo.

Mamma mia che Sinistro il Chino.!!!!!!!!!!
VIDEO:
 
 

Dormi che ti fa bene!



Niente tablet o computer prima di andare a letto! E ritmi più regolari e meno farmaci per l'insonnia. Sono le prime regole per dormire di più e meglio. E riconquistare la salute.




Oggi il sonno è, o crediamo sia, la parte più rinunciabile della vita. Un sondaggio Ipso-Tena ha rivelato che un italiano su 5 considera le ore di sonno una perdita di tempo. Ma sbaglia.

La salute dipende anche dal sonno

Negli ultimi 5 anni la ricerca ha dimostrato che il sonno è una componente importantissima della salute fisica e mentale; non meno importante della corretta alimentazione e dell’attività fisica. E che se la durata del sonno scende sotto la soglia, caratteristica per ogni età, aumentano non solo gli incidenti stradali e lavorativi, ma anche depressione, obesità, diabete, infarto, ipertensione, ictus e mortalità.

Dormire meno di 6 ore al giorno aumenta del 10 per cento il rischio di ipertensione.

Dormire meno del necessario causa un dissesto generalizzato nelle funzioni corporee. Non si sa esattamente con quali meccanismi, ma molti studi epidemiologici hanno trovato una evidente correlazione fra la durata del sonno, alcune funzioni del corpo umano e la salute. Per esempio calano rapidamente la memoria, la capacità di giudizio, l’apprendimento, la capacità di fare associazioni, la creatività, l’attenzione. Mentre aumenta il rischio di depressione.

Attenti al tablet

Se è ormai noto che il caffè non fa dormire e la nicotina delle sigarette riduce il sonno profondo, gli effetti della tecnologia sul sonno sono meno conosciuti (e più subdoli). Per esempio la luce della tv al plasma ha sul nostro cervello lo stesso effetto del sole: con la sua potente luce, può condizionare il nostro orologio biologico, ingannandolo e impedendo al nostro corpo di produrre la melatonina, l'ormone del sonno, che ci aiuta ad addormentarci. E lo stesso può avvenire con lo schermo del tablet o del computer.

domenica 21 ottobre 2012

Tutti i lanci da brivido di Felix Baumgartner, il signore dell'aria.!



Il lancio dalla stratosfera è solo l'ultimo fiore all'occhiello di una carriera costellata di record. Non c'è altezza che sia sfuggita ai tuffi nel vuoto di Felix Baumgartner, il re del base jumping. Rifatevi gli occhi con le foto dei suoi salti più stupefacenti.





Un ultimo sguardo sotto di sé. Un tuffo e in tre secondi accade tutto: è questo il tempo che basta infatti alla forza di gravità per accelerare un corpo in caduta libera da 0 a 100 chilometri all'ora. L'uomo volante Felix Baumgartner ha fatto di questi lanci nel vuoto il proprio pane quotidiano. Eccolo che si butta dalla roccia di Drachenwand, in Austria, quella che il base jumper ama definire il suo "centro di formazione privato". Proprio a questa "seconda casa" ha fatto ritorno, per una settimana, a maggio, accompagnato dal team della Red Bull Stratos, per festeggiare con qualche giorno di relax il suo 43esimo compleanno.






Baumgartner, che ama definirsi un "professionista del rischio" (le sue imprese, se pur pericolose, sono infatti calcolate e studiate nei minimi dettagli) ha anche stabilito il record del mondo per il salto più basso mai realizzato nella storia del base jumping: nel 1999 si è lanciato da una quota di poco meno di 29 metri, tuffandosi dal braccio destro della statua del Cristo Redentore di Rio de Janeiro, in Brasile.

Guarda anche il video dell'impresa:





"In tutti noi c'è una forza che ci spinge a non riposarci mai fino a quando possiamo andare un po' più in là" ha dichiarato Baumgartner in un'intervista citando l'oceanografo ed esploratore Jacques Piccard: questa massima è divenuta la sua filosofia di vita e ciò che lo sprona a cercare sempre nuove sfide in cui lanciarsi.

Nel 2003 il recordman austriaco è diventato la prima persona ad attraversare il Canale della Manica in caduta libera, percorrendo 35 chilometri in 14 minuti con una tuta alare in fibra di carbonio.


Conosci i limiti della resistenza umana? Mettiti alla prova con questo test







Dopo essersi tuffato da un ponte di 58 metri sopra al Canale di Corinto, nel 2004 Felix è rimasto nel Mediterraneo e ha deciso di lanciarsi nell'oscurità della Mamet Cave, da 190 metri, nel Parco Nazionale di Velebit, in Croazia (l'impresa nel video qua sotto).

Non pago, lo stesso anno è stato anche il primo base jumper a saltare dal viadotto di Millau in Francia, da un'altezza di 343 metri.



Guarda il Video.







Non è detto che i remoti luoghi naturali riservino le sfide più difficili. Nel 2006 Felix ha affrontato una delle imprese che gli ha dato più filo da torcere: il salto dal 52esimo piano della Torre Mayor a Città del Messico, la più imponente dell'America Latina con i suoi 225 metri di altezza.




Due record in uno
Il 2006 ha visto Felix lanciarsi anche da uno dei grattacieli più famosi del Nord Europa: la Turning Torso a Malmö, in Svezia. Questo lancio però si è svolto in due fasi, permettendo a Baumgartner di togliersi un paio di "sfizi". Prima il base jumper si è lanciato da un elicottero paracadutandosi sul tetto dell'edificio (in basso, tra le nuvole)...
 
 
 
Un salto tira l'altro
«Atterrare sul tetto di un edificio è qualcosa che ho sempre voluto fare, e qui ne ho approfittato perché mi hanno detto che era possibile» ha dichiarato l'atleta. Giusto il tempo di riposarsi un attimo e, tre minuti dopo, Felix era già pronto per il secondo lancio. Questa volta dal 57esimo piano della torre ideata da Calatrava, con un volo di 190 metri.
 
 
Uno sguardo in fondo al baratro
Prima di ogni lancio - lo abbiamo visto, a maggior ragione, con quello dalla stratosfera.Ogni minimo dettaglio deve essere messo a punto. L'intensità dei venti, le condizioni di luminosità, i tempi di apertura del paracadute. Quella che vedete è la "Majilis al jinn", la "caverna degli spiriti" nel sultanato dell'Oman. Felix ci si è lanciato nel 2007, primo base jumper al mondo a compiere l'impresa. Per cadere di 120 metri ha impiegato 6 secondi.
 
Ecco il lancio nella grotta:
 
 
 
 
 
Il momento perfetto
Il tuffo è avvenuto alle 10.55 del mattino, il momento in cui nella grotta entra la maggiore quantità di luce. Il team dell'impresa ha poi illuminato il fondo della caverna con alcune torce formando una specie di freccia che Baumgartner ha utilizzato per orientarsi.
 
 
 
Quell'attimo prima del lancio
Cosa si prova a lanciarsi dall'edificio più alto del mondo? Lo scatto immortala Baumgartner pochi istanti prima del tuffo dal Taipei 101, nel 2007 il più alto grattacielo del Pianeta con i suoi 448 metri d'altezza (508 considerando anche l'antenna: il Burj Khalifa non era ancora stato ultimato).
 
 
 
 
Foto ricordo
Per riuscire a oltrepassare la barriera di sicurezza sulla sommità dell'edificio Felix ha dovuto contare sull'aiuto di un amico che ha distratto la sorveglianza. Tutto è avvenuto molto velocemente: il lancio da 508 metri, l'atterraggio e la corsa via in taxi.
Guarda anche il video del tuffo:
 
 
 
 
 

Spotify sta per sbarcare anche in Italia



Annunci di lavoro sul sito ufficiale di Spotify.




Il servizio di condivisione di musica online, fortemente legato a Facebook, sta assumendo personale in Italia e Polonia. Le figure ricercate sono dei "Growth Manager" con il compito di portare nuovi utenti.


Spotify a Milano - Spotify, noto servizio di musica on demand, ha aperto una sede a Milano e iniziato il recuiting con un annuncio di lavoro sul proprio sito. L'azienda svedese, quindi, ha iniziato la fase di costruzione del team che dovrà pilotare l'atterraggio di Spotify anche in Italia, lasciando presagire che nel giro di poco il servizio potrebbe arrivare anche nel nostro paese. Ma non solo, perché un annuncio di lavoro identico è stato pubblicato anche per la Polonia.

Il Growth Manager - La figura ricercata da Spotify è quella del "Growth Manager", cioè colui che si occupa della crescita del numero degli utenti e del mercato potenziale del servizio. Il "manager della crescita" dovrà infatti assistere il team dei venditori e quello del marketing, lanciare attività mirate di promozione con i PR e, soprattutto, aiutare l'azienda a far rendere Spotify. Questo perché il servizio ha tre tipi di account, dei quali solo uno è gratuito.

Obbiettivo Premium - I due account a pagamento sono l'Unlimited e il Premium. Il primo consente all'utente di ascoltare tutta la musica che vuole senza ricevere pubblicità, mentre il secondo offre anche alcune funzioni aggiuntive, come lo streaming ad alta qualità da 320 kb al secondo. Ma non solo: l'abbonamento Premium permette anche di ascoltare la musica senza connessione internet - una copia del brano viene salvata in locale - e su tutti i dispositivi mobili dell'utente. Ed è questa la funzione più interessante, che mette Spotify in diretta concorrenza con iTunes, Google Play e con il recentissimo Microsoft Xbox Music annunciato proprio oggi in Italia.

Windows 8 all’orizzonte: rivoluzione annunciata



Cosa dobbiamo aspettarci?






Microsoft è la regina del momento: l’attesa per Windows 8 si sta facendo spasmodica, ma cosa dobbiamo aspettarci dal suo nuovo sistema operativo? I cambiamenti rispetto al passato saranno numerosi e radicali: esaminiamoli nel dettaglio.

Microsoft alla riscossa - Superata la fase Apple, ora è subentrata Microsoft che, come da pronostico, sta cercando di ribaltare in suo favore il mercato hi-tech, preparandosi al lancio di una serie di novità davvero ghiotte. Nell’ultima settimana, ti abbiamo parlato di quanto abbia investito per la promozione di Windows 8 e degli ultimi dettagli - tra cui i prezzi - relativi a Windows 8 e al tablet Surface. Visto che, per il momento, dal fronte Office 2013 tutto tace, analizziamo in dettaglio quello che dobbiamo aspettarci dall’ottava generazione di Windows.

Cambiamento storico - Premettiamo subito che è dal lontano 1995 che non si assisteva a un restyling così profondo dell’interfaccia grafica di quello che è poi diventato il sistema operativo più diffuso al mondo. Le malelingue sostengono che questa decisione sia maturata in conseguenza del mezzo passo falso commesso con Windows Phone 7: sdoganando la cosiddetta interfaccia Metro UI su computer e tablet, gli utenti potranno rivalutare gli ultimi smartphone made in Redmond e, a riprova di questo, verrà lanciato a breve anche Windows Phone 8.

Addio, avvio - Polemiche a parte, che l’interfaccia sia stata letteralmente rivoluzionata puoi vederlo da solo fin dal primo caricamento. Il cosiddetto “menu di avvio” è stato, infatti, sostituito da una “schermata di avvio”, che copre l’intera superficie del display e unisce insieme applicazioni, controlli e documenti. Vogliamo rassicurare i più tradizionalisti: questo non implica che il vecchio menu e i vecchi software siano stati eliminati; sono stati semplicemente adattati e in parte nascosti.

Un insolito connubio - La nuova interfaccia di Windows 8 dà il meglio di sé se viene utilizzata con un display touchscreen, pertanto risulta evidente l’intento da parte di Microsoft di proporre un prodotto più al passo con i tempi e in linea con l’era post-PC: perché i tablet sono il futuro e Ballmer lo sa bene. Con questa scelta a dir poco curiosa, perfino Apple è stata colta di sorpresa: nonostante i frequenti aggiornamenti, a Cupertino hanno sempre tenuto ben separato iOS da OS X, mentre nel caso di Windows 8 mobilità e professionalità si intrecceranno indissolubilmente.

Doppia interfaccia, doppie applicazioni - Ribadiamo quanto scritto sopra: si tratta di una scelta quantomeno rischiosa, perché potrebbe provocare grande confusione soprattutto negli utenti più “navigati”. Chi non vuole cambiare avrà comunque la possibilità di continuare a usare un’interfaccia di tipo tradizionale, ma si ritroverà con applicazioni diverse da quelle sviluppate appositamente per Metro UI: Windows 8, per esempio, integrerà due diverse versioni del browser Internet Explorer, che avranno aspetto e funzioni differenti.

Due versioni per tutte le CPU - Lo stesso Windows 8, a proposito di release diverse, verrà distribuito in 2 versioni differenti: una per le architetture Intel di stampo classico e una - definita RT - per i tablet che monteranno le stesse CPU ARM degli smartphone. C’è una differenza sostanziale tra le due: mentre la prima sarà in grado di eseguire tutti i tipi di software, anche i più datati, la seconda sarà compatibile soltanto con le applicazioni sviluppate appositamente per Windows 8 e scaricabili tramite l’apposito market online.

Che Charms... - Una delle novità più interessanti che saranno introdotte in Windows 8 prende il nome di Charms ed è una sorta di barra laterale a scomparsa che permetterà di accedere più velocemente alle applicazioni che stiamo usando e di avere sempre a portata di mano - anzi, di dito - gli strumenti essenziali: ricerca, esplora risorse, pannello di controllo e, appunto, il pulsante del menu di avvio.

Ecco le gesture - Qualcuno ha parlato di OS X Dock? In effetti, c’è una certa somiglianza tra i sistemi operativi Apple e Microsoft e quest’idea viene rafforzata dalle “gesture” che avremo a disposizione. Muovendo un dito dal basso verso l’alto, faremo comparire il menu contestuale - che solitamente otterremmo premendo il pulsante destro del mouse - mentre passandolo dal bordo sinistro verso il centro potremo passare da un’app all’altra e, se a questo gesto accompagneremo rapidamente quello contrario, visualizzeremo una griglia con tutte le applicazioni aperte.

Snap e il multitasking - Il multitasking, come avrai già intuito, compirà passi da gigante con Windows 8. Il nuovo sistema operativo, oltre alla gestione delle applicazioni aperte tramite gesture,  porterà con sé la modalità di visualizzazione Snap per affiancare e ridimensionare a piacere due diversi programmi, in una sorta di split screen automatico che può rivelarsi estremamente utile, soprattutto in ambito professionale.

Tante app in arrivo - Ci piacerebbe dedicare un’ampia parentesi alle app disponibili sul market ufficiale di Windows 8, ma rischieremmo di dilungarci troppo. Ne prendiamo in considerazione una per tutte, ovvero Photo, che unisce la classica sezione Immagini della cartella Documenti con tutti i nostri album caricati sui social network, su Flickr e, ovviamente, su SkyDrive. Per quanto riguarda le altre, ti invitiamo a provarle appena ne avrai l’opportunità, anche perché molte - come Facebook, Twitter e Dropbox - al momento non sono ancora disponibili per il download.

Bentornato, avvio - Chiudiamo con un altro consiglio, rivolto perlopiù ai nostalgici delle vecchie versioni di Windows: se non riuscite proprio a sopportare l’assenza del caro vecchio pulsante con la bandierina colorata, provate a installare l’utility Start8, sviluppata dalla software house Stardock. È una versione beta - d’altra parte, neppure Windows 8 è stato ancora distribuito - ma è del tutto gratuita - salirà a 5 dollari quando raggiungerà la versione definitiva - e svolge perfettamente il suo dovere.

Il costo dei caccia F35





Nei giorni in cui il governo è alle prese con la “rogna” del programma militare F-35 Joint Strike Fighter che prevede l’acquisto di 90 cacciabombardieri per una cifra che oscilla tra i 13 e i 14 miliardi di euro, la Fondazione Umberto Veronesi ha diffuso su Youtube una video-infografica in italiano nella quale spiega cosa si potrebbe fare con gli stessi soldi destinati all’acquisto degli aerei. Vedere per credere.



 
 
Tra l’altro, il costo dei caccia è aumentato: da 10 miliardi, previsti all’inizio a 13/14 miliardi di euro attuali. Sebbene il governo avesse deciso di acquistarne 90 invece di 131, nel frattempo è infatti salito il prezzo di ciascun aereo (passato da 80 a 137 milioni di dollari).