I
gruppi sanguigni non sono i quattro che tutti conosciamo – A, B, AB e 0 – ma
molti di più: con gli ultimi 2 appena scoperti da un gruppo di ricercatori
dell' Università del Vermont il totale sale a 32.
I due
nuovi gruppi, battezzati Junior e Langreis in onore dei portatori, sono stati
identificati isolando due proteine mai osservate prima nei globuli rossi dei
due pazienti.
Raro
ma vero
I
diversi gruppi sanguigni si caratterizzano per la presenza di antigeni sulla
superficie dei globuli rossi: si tratta di macromolecole capaci di interagire
con il sistema immunitario. Le due recentemente scoperte dagli scienziati
americani sono le proteine e ABCB6 e ABCG2.
Gli
individui con sangue appartenente a uno dei nuovi gruppi sono molto rari e
concentrati in alcune zone del pianeta: i ricercatori stimano che in Giappone
ci siano almeno 50.000 persone con gruppo sanguigno Junior negativo che
potrebbero avere problemi con le trasfusioni di sangue o, nel caso di donne in
gravidanza, manifestare incompatibilità con il bambino che portano in grembo.
Se non
lo conosci, non lo cerchi
Il
problema dei gruppi sanguigni rari o sconosciuti non è solo la scarsità di
donatori, ma anche la mancanza nel laboratori di analisi dei reagenti necessari
a identificarli. «Grazie a questa scoperta il test per i nuovi gruppi sanguigni
entrerà nella routine, perchè ora sappiamo cosa cercare» ha spiegato alla
stampa Bryan Ballif, biologo presso l'Università del Vermont.
I
risultati di questo studio permetteranno ai medici di arrivare meglio preparati
alle trasfusioni o ai trapianti di organi e tessuti su pazienti con gruppi
sanguigni rari: «Molto spesso le crisi di rigetto hanno cause ignote, che però
potrebbero essere riconducibili alla presenza di questi antigeni» spiega
Ballif.
Eccesso
di autodifesa
La
reazione è causata dal sistema immunitario del ricevente che non riconosce come
suoi i tessuti trapiantati o il sangue trasfuso e attiva tutte le difese utili
a scacciare il presunto intruso. Tramite gli anticorpi, l'organismo inizia
quindi a combattere se stesso.
La
ricerca non è però conclusa: Ballif e i suoi colleghi ipotizzano la presenza di
almeno altri 10 o 15 gruppi sanguigni oggi sconosciuti. «Anche se si tratta di
gruppi estremamente rari, per i portatori è una delle cose più importanti da
sapere» conclude lo scienziato.
Nessun commento:
Posta un commento