Lo sapevi che la caffeina fu isolata per la prima volta nel 1820 e che non
si trova solo nei chicchi di caffè, ma in ben 60 piante, tra cui guaranà,
piante di cola e foglie di tè? E che i suoi effetti sull’organismo durano circa
tre ore? O che anche i prodotti decaffeinati ne contengono una dose, seppure
minima? Sono tutte informazioni ricavate da un’infografica che svela anche gli
effetti positivi e negativi della 1,3,7-trimetilxantina (il nome chimico della
caffeina, ndr).
La caffeina agisce sul nostro umore, incrementando i livelli di dopamina e
bloccando i recettori dell’adenosina (quando i livelli di adenosina nel
cervello raggiungono certi valori, il corpo tende al sonno, ndr). Migliora
temporaneamente memoria, attenzione e comprensione, chiarezza della visione e
riflessi. E’ scientificamente provato che incrementa le performance degli
sportivi e questo spiega perché il Comitato Olimpico Internazionale ne vieta
l’uso prima delle gare.
Tra gli effetti collaterali della caffeina, i più noti sono insonnia,
frequenti minzioni e diarrea. Inoltre può provocare dipendenza fisica ed essere
letale, sebbene il limite di assunzione perché diventi un veleno mortale è
alto: bisogna assumere 100 tazze di caffè in un intervallo di tempo di 4 ore.
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